Alzi la mano chi era rilassato guardando le qualifiche del GP del Giappone… La pole di Suzuka è andata a Nico Rosberg, nel Q3 interrotto per l’incidente di Daniil Kvyat, fortunatamente senza conseguenze per lui, e guardando la Red Bull distrutta si stenta a crederlo.
Nel primo run in Q3 il tedesco della Mercedes era stato più veloce di 0.076s del compagno di squadra Lewis Hamilton, conquistando la pole provvisoria. Nel secondo run Rosberg era riuscito a migliorare di 0.007s nel primo settore, quando Kvyat ha messo le ruote nell’erba al tornantino dopo la Degner (un suo errore, come lui stesso ha ammesso nelle interviste) e la sua Red Bull è uscita nella ghiaia, ribaltandosi e finendo contro le barriere esterne. L’incidente ha provocato le bandiere rosse impedendo così a Hamilton qualunque tentativo e sancendo la pole position di Rosber, 17° in carriera e seconda dell’anno dopo quella di Monaco.
Terza la Williams di Valtteri Bottas a meno di 4 decimi da Hamilton e davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel. Quinto Felipe Massa che ha commesso un errore alla chicane nel giro lanciato, a 0.010s da Kimi Raikkonen, che ha lamentato troppo sottosterzo sulla sua SF15-T.
Settimo Daniel Ricciardo seguito dalla Lotus di Romain Grosjean (che, anche se l’ufficialità la si avrà solo martedì, nel 2016 correrà con il team HaasF1) davanti alla Force India di Sergio Perez e a Kvyat, entrambi senza tempo nel Q3.
Fuori dal Q3, dopo una lotta serrata nelle ultime fasi del Q2, la seconda Force India di Nico Hulkenberg 11° e che domani perderà tre posizioni in griglia per la penalità post incidente con Massa a Singapore), la Toro Rosso di Carlos Sainz e la Lotus di Pastor Maldonado.
Fernando Alonso ha chiuso 14°, davanti alla Toro Rosso di Max Verstappen, rimasto fermo in pista nelle fasi finali del Q1, sembra per problemi di natura elettrica. Le bandiere gialle hanno fermato il tentativo di Jenson Button di puntare al Q2, la prima volta in carriera in cui il pilota della McLaren non parte dalla top 10 in Giappone.
E Jenson non ha nascosto la sua frustrazione via radio, visto che il team non gli aveva comunicato i settaggi del motore nel primo run, dovendo rientrare ai box (“Non possiamo commettere questi piccoli errori“), e ha chiuso 16°, a soli 2 decimi da Alonso. Qualifiche ancor peggiori, se possibile, per la Sauber, con entrambi i piloti costretti ad abortire gli ultimi run, con Felipe Nasr 18° a meno di un decimo da Marcus Ericsson, in testacoda alla Spoon Curve nel primo giro lanciato, dopo essere finito con le ruote sull’erba. A chiudere la griglia le Manor di Will Stevens e Alexander Rossi.
Con la decima prima fila su 14 gare, la Mercedes ha quindi risposto a chi la dava in crisi dopo la débacle di Singapore (“La macchina è perfetta in questo weekend” è stato il commento di Hamilton a fine qualifiche).
Non sapremo mai come sarebbe finita la lotta Williams-Ferrari, ma questa volta è un aspetto assolutamente secondario: lo dicevamo all’inizio, nessuno crediamo stia vivendo in modo sereno questo GP del Giappone, Jules è nel cuore di tutti e rivedere oggi il trattore, anche se a sessione sospesa, ha fatto venire i brividi e riemergere tutto. Va bene così e domani vedremo come si comporteranno macchine e piloti in gara, su cui incombe ancora l’incognita-meteo. Dopo le qualifiche asciutte, domani le previsioni indicano probabili scrosci di pioggia durante il GP che, ricordiamo, scatterà quando in Italia saranno le 7.00.
Barbara Premoli