Dal comunicato post-qualifiche della Toro Rosso la notizia che Carlos Sainz ha lasciato l’ospedale e anche le sue dichiarazioni, come dopo qualunque sessione “normale”. Già vederlo nelle foto pubblicate su Twitter ci aveva rincuorato, ma sapere che non ha neppure bisogno di restare in osservazione questa notte è ancora meglio. Lui dice di avere qualche dolorino a schiena e collo e… non abbiamo parole! Probabilmente siamo più provati noi dopo aver visto in diretta l’incidente di quanto non lo sia lui. Anzi, togliamo proprio il “probabilmente”! Inutile girarci intorno: sono di un altro pianeta, la preparazione fisica e psicologica dei piloti di Formula 1 li pongono su un altro piano, riescono a superare choc come niente fosse. Con la voglia di tornare subito in macchina. Carlos insiste, vuole correre domani, se passerà il controllo medico della FIA.
La reazione umana e istintiva è quella di ripetergli, come abbiamo già fatto, stai fermo e riposa. Ma poi ripensiamo alle parole sue e di Carlos Sainz Sr, che abbiamo riascoltato proprio ieri trascrivendo un’intervista doppia “padri e figli” fatta a Monza per il volume dell’editore Vallardi che uscirà a fine anno. Quando abbiamo chiesto al due volte campione WRC come riesca a gestire freddamente la situazione, ecco cosa ci ha risposto: “La paura? Sai, quando sei stato nel motorsport conosci bene quello che può succedere, però allo stesso tempo non ci pensiamo tanto perché se no non lo faremmo. Onestamente non è una cosa cui dedico molto tempo. Seguo molto l’istinto. Penso che Carlos può avere sfortuna, che può essere pericoloso, però so che è un ragazzo intelligente, grintoso ma non matto e che ogni giorno si lavora per migliorare la sicurezza. La mia passione è la sua passione, quindi pensiamo che non può succedere niente, anche se a volte succede…”.
Oggi purtroppo è successo e il nostro pensiero è corso subito anche al papà, lontano dal paddock questo weekend perché impegnato con Peugeot nel Rally del Marocco. E abbiamo pensato a quello che ci ha detto sulla sicurezza, ai continui miglioramenti che vengono fatti. Oggi si è subito puntato il dito sulle barriere, per il tempo occorso per estrarre la macchina e il pilota. Probabilmente perfettibili. Ma guardiamo il bicchiere mezzo pieno, per una volta. L’ha detto anche l’ingegnere capo Phil Charles: “Sono piuttosto impressionato nel vedere come la macchina abbia resistito a un tale schianto: la zona del muso ha lavorato in modo molto efficace e le quattro ruote sono state trattenute dai sistemi di ritenzione. E anche la monoscocca appare in buono stato“.
Ormai ci conoscete e sapete che scriviamo sempre quello che pensiamo. La paura oggi è stata tanta, le qualifiche le abbiamo seguite per dovere, ma ne avremmo volentieri fatto a meno. Non siamo mai riusciti a vivere in modo distaccato quello che accade in pista. Per noi su ogni macchina c’è sempre un uomo e, come ha scritto oggi la Mobil in un tweet, una macchina è sostituibile, un essere umano no. Stasera siamo a pezzi e felici, riguardare le immagini fa davvero pensare a un miracolo. Ma fa anche ripensare a quello che è accaduto il 5 ottobre 2014 a Suzuka. Non si può tornare indietro, non si può sapere come sarebbe andata, ma concedeteci di pensare che senza quel maledetto trattore forse oggi sarebbe tutto diverso. Oppure no. Quando Carlos Sainz Sr a Monza ci ha detto, guardandoci dritto negli occhi “a volte succede” pensavamo entrambi alla stessa cosa. Lavorare tutti per la sicurezza, l’unica cosa che conti davvero. Perché, se succede qualcosa, tutti dopo qualche ora escano dall’ospedale, facciano foto ridicole come a volerci prendere in giro e a darci dei fifoni (ebbene sì, lo siamo!) e abbiano solo un po’ di mal di schiena. Qualcuno ci accuserà di retorica? E sapete che vi dico? Chissenefrega. Non sarà professionale ma è tale la felicità che Carlos stia bene che tutto il resto non conta. E se domani la FIA gli darà l’ok faremo come i piloti: seguiremo l’istinto, senza pensarci tanto! PS: adesso andiamo a dormire perché siamo leggermente a pezzi… Notte, Carlos!
Barbara Premoli
Im out of The Hospital! Thanks a lot to The hospital of Sochi And The Marshals at The track for making it easier! pic.twitter.com/VYpF18TvZE
— Carlos Sainz (@carlosainz) 10 Ottobre 2015