Ogni giorno Liberty Media, la nuova proprietà della F1, scopre le carte volte a migliorare lo spettacolo. Chase Carey conferma di voler portare il Circus verso l’America con eventi a Miami e New York senza però dimenticare la mete tradizionali che hanno reso grande questo sport. Il managing director Ross Brawn punta il dito contro le power-unit e sui costi troppo elevati, soprattutto per i piccoli team chiamati a uno sforzo praticamente insostenibile. L’ex-ingegnere di Benetton, Ferrari e Mercedes nonchè fondatore dell’omonima scuderia campione del mondo 2009 vorrebbe vedere in F1 una favola in stile Leicester: piccole scuderia in grado di lottare coi top team. E con rammarico ho appreso che purtroppo non è stato trovato alcun acquirente per la Manor, schiacchiata dai debiti e su cui calerà definitivamente il sipario.
Al centro della discussione ci sarà certamente il nuovo Patto della Concordia, in scadenza nel 2020. Il mio consiglio è di studiare il passato, prima di fare dichiarazioni. In questo momento le parole vengono portate via del vento, creando solo nervosismo. E’ fuori discussione che la F1 dovrà essere oggetto di una trasformazione importante sia sul fronte sportivo sia tecnico. L’attuale Concord Agreement è frutto di laboriose trattative. Liberty Media dovrebbe studiarsi gli accordi precedenti per capirne l’evoluzione e le difficoltà affrontate.
Trovo pazzesco avere macchine più veloci di 4-5” rispetto all’anno precedente con il conseguente aumento di costi in ricerca e sviluppo. Tutto questo non porterà a un maggiore spettacolo poiché l’appassionato presente in autodromo o davanti alla TV non percepirà tutto questo. L’introduzione delle Power-Unit è stato un passo azzardato, il cui sviluppo andava indirizzato verso le gare endurance. La Formula 1 deve lavorare certamente sul marketing per attirare nuove aziende, ma trovare soluzioni tecniche in grado di garantire la sopravvivenze e la continuità di tutti i suoi team. Gli ultimi anni sono stati deleteri per le piccole realtà che si sono viste costrette ad alzare bandiera bianca. In America le Federazioni stanne investendo 50 milioni di dollari all’anno in studi per rendere lo sport più competitivo nel futuro. Segnale che dimostra quanto stiano cambiando velocemente questo settore e le esigenze degli appassionati e degli spettatori: per questo ci si sta orientando verso eventi più brevi e veloci.