Dopo l’evento 2020 svoltosi a Milano, la presentazione del GP d’Italia è tornata nella sua casa, l’Autodromo Nazionale Monza. Pochi i presenti rispetto al solito, a causa delle misure anti-Covid, come pochi saranno gli spettatori sulle tribune dal 10 al 12 settembre. Non certo il modo ideale e che tutti auspicavano per celebrare i 100 anni dal primo GP d’Italia che si corse a Montichiari nel 1921. Ma almeno i tifosi torneranno per la prima volta in un GP italiano dopo la pandemia.
È quanto sottolineato nel corso della conferenza stampa dai Presidenti dell’Automobile Club d’Italia Angelo Sticchi Damiani, di Automobile Club Milano Geronimo La Russa, di Autodromo Nazionale Monza Giuseppe Redaelli, dal Sindaco di Monza Dario Allevi e dal Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana. Gli spettatori potranno accedere al circuito da venerdì 10 a domenica 12 settembre esibendo il Green Pass europeo. Il circuito avrà una capienza del 50% dei posti normalmente disponibili sulle tribune – niente prato. A ogni biglietto corrisponde un posto a sedere numerato, opportunamente distanziato dagli altri posti venduti, come prescritto dalla normativa Covid-19 attualmente in vigore. Ai tifosi sarà consentito inoltre l’accesso all’area Fan Zone, regolato dal conteggio della capienza massima di persone ammesse all’interno, dove troveranno stand e attività di intrattenimento.
Angelo Sticchi Damiani, Presidente Automobile Club d’Italia: «Una delle caratteristiche che rendono unico il GP d’Italia è quella di presentare di anno in anno nuove iniziative strettamente collegate all’attualità, al momento, agli eventi più importanti in ambito mondiale e nazionale. Ed è così che nel corso degli anni il grande appuntamento motoristico con il Tempio della Velocità, l’Autodromo Nazionale Monza, è diventato specchio ma anche momento di riflessione su quanto la realtà ci propone. Così è stato nei momenti più difficili, come l’anno scorso, con l’edizione 2020 dedicata agli eroi che continuano a lottare contro la pandemia di Covid-19. Ed è così anche questa volta, con questa edizione – che si svolge sempre in tempi difficili – dedicata ai grandi campioni dello sport italiano: i vincitori degli Europei di calcio e i medagliati delle Olimpiadi e delle Paralimpiadi di Tokyo – questi ultimi di ritorno dai Giochi Olimpici e rappresentati quindi da una delegazione minore».
Geronimo La Russa, presidente Automobile Club Milano: «Finalmente è iniziato il conto alla rovescia che ci condurrà alla festa sportiva per celebrare i cento anni dal primo GP d’Italia, un appuntamento che ha sempre dato lustro e visibilità al nostro territorio. L’edizione 2021 sarà particolarmente emozionante per due motivi: il ritorno dei tifosi e l’omaggio al pilota milanese Michele Alboreto con la Curva Parabolica che prenderà il suo nome. Dieci anni fa Automobile Club Milano ha intitolato al pilota milanese la propria Sala Consiglio nella sede di Corso Venezia, prevedendo di fare altrettanto con una iniziativa che lo ricordasse in modo indelebile sul circuito dove ha iniziato a correre, nel 1976, nella Formula Monza. Michele era un campione gentiluomo, sempre cortese, educato e sorridente, mai arrogante o presuntuoso. Un esempio positivo, una persona leale, sia come pilota, sia come uomo».
Giuseppe Redaelli, Presidente Autodromo Nazionale Monza: «Il ritorno del pubblico sugli spalti è per noi una grande soddisfazione anche se solo per la metà della capienza totale dei posti a sedere. Dopo mesi di porte chiuse, siamo pronti a ripartire insieme ai tifosi con un appuntamento importante come la gara di Formula 1, in un anno speciale che segna un secolo di vita del Gran Premio d’Italia. La dimostrazione dell’importanza di Monza per il campionato mondiale è la scelta di sperimentare nel Tempio della Velocità le Qualifiche Sprint, la veloce gara di circa 100 km che decide la griglia di domenica. La Sprint Qualifying è una novità che attirerà sicuramente l’attenzione degli spettatori presenti in circuito sabato. Lo stesso giorno intitoleremo la Curva Parabolica a Michele Alboreto dopo la decisione di omaggiare il pilota italiano presa dal Presidente Angelo Sticchi Damiani e dalla giunta sportiva. Ricordo a tutti i possessori del biglietto che prima di accedere all’Autodromo è indispensabile completare una procedura di check in online indicata sul sito monzanet.it. Sarà poi necessario esibire all’ingresso il Green Pass, il biglietto, la ricevuta del check in e un documento di identità. Vorrei che il Gran Premio di quest’anno diventasse il simbolo della ripartenza, non solo per il nostro circuito ma per tutto il mondo dello sport in generale che, pur avendo trascorso diciotto mesi drammatici, ha dimostrato di essere attivo più che mai grazie al successo agli Europei di calcio e alle medaglie italiane degli atleti olimpici e paralimpici. Con rammarico domenica dovremo rinunciare alla tradizionale invasione di pista. Mi appello pertanto alla responsabilità degli appassionati per il rispetto di questa indicazione».
Ma nel corso della conferenza stampa i presidenti non hanno nascosto la difficoltà del momento: il GP vedrà anche il pubblico su alcune tribune, ma si preannuncia un flop dal punto di vista finanziario. Le vendite dei biglietti a martedì ammontavano a 14mila, con una previsione di 15/16mila sul 50% consentito dalle regole anti-Covid. Non occorre una laurea in matematica per fare due conti rispetto a edizioni che in passato hanno superato quota 200mila spettatori. Se tutto questo non bastasse, abbiamo strabuzzato gli occhi quando è stato detto che dei 14mila il 30% è stato acquistato dagli olandesi, che seguono Max Verstappen come i tedeschi facevano con Michael Schumacher ai tempi del dominio Ferrari. Tifosi che non hanno problemi economici, che invece hanno fermato gli italiani (oltre alla Scuderia fuori dai giochi mondiali per l’ennesimo anno…): d’altronde ci sono modi migliori di questi tempi per spendere i 100 euro di un posto il venerdi… e Monza è lo specchio della crisi che ci portiamo dietro da un anno e mezzo e della consapevolezza della gente. E delle aziende che quest’anno, vuoi anche perché i biglietti sono stati messi in vendita solo il 5 agosto, non hanno acquistato pacchetti come al solito.
Ma evidentemente i vertici ACI e Autodromo a tutto questo non pensano se, come ha detto Sticchi Damiani, per il centenario dell’Autodromo del prossimo anno servono circa 100 milioni di euro per i lavori di ammodernamento delle strutture. E dove si trovano quei soldi? Bussando alle porte di Governo, Coni e altri enti. D’accordo le limitazioni per via della pandemia ma per l’Autodromo era comunque prevedibile un flop dal punto di vista economico: quindi perché non riaprire le porte agli appassionati con prezzi normali? Cercare di recuperare i posti in meno facendo lievitare i prezzi ha portato all’effetto boomerang – e basta leggere i pareri degli appassionati sui social per rendersene conto. Che quelle porte non hanno voluto prenderle in faccia. Il modo migliore per spegnere la passione. La F1 che fa né più né meno quello che fa il calcio: il pubblico sembra dar fastidio, meglio stia a casa pagando per stare davanti alla TV…
Il GP d’Italia l’abbiamo nel cuore da sempre, come Monza, ma per la prima volta abbiamo lasciato la conferenza stampa di presentazione con l’amaro in bocca. Perché vorremmo sempre il meglio per la nostra gara e perché anche quest’anno i tornelli del circuito resteranno chiusi a tanti, troppi, giornalisti e fotografi. Ma state pur certi che nel paddock ci sarà la solita marea di non addetti ai lavori amici degli amici dotati di pass VIP… Il tutto a svantaggio della pluralità dell’informazione. Le misure di sicurezza impediscono incontri a quattr’occhi con piloti e team ai giornalisti, misure che non varranno per sportivi, attori, cantanti e ballerine – col massimo rispetto a chi svolge quelle professioni. Ma loro fanno colore e non fanno domande. Noi lavoriamo e magari con le nostre domande diamo fastidio. Va bene così. Abbiamo lanciato un’occhiata nel paddock in costruzione, abbracciato Fangio, siamo passati dove c’era il tram degli Amici che è stato rimosso, respirato l’odore del Parco e riso mentre guidavamo pensando a quello che ci avrebbe detto Michele, alla frase che ci ripeteva sempre e che mai come in questa occasione calza a pennello: dopo vent’anni sabato gli intitolano la Parabolica (a Imola domenica la Variante Alta diventa Curva Gresini, dopo 6 mesi dalla scomparsa di Fausto…). Lui preferirebbe veder vivere il suo Autodromo, quello di cui non resta più niente. E adesso voltiamo pagina e aspettiamo l’unica cosa che conti: un weekend di grande spettacolo in pista.
Barbara Premoli